atelier Rampazzi . photos: © Simone Bossi
The project involved the construction of a new house developed on a single floor and characterized by the presence of a small internal patio. Its pentagonal shape is mainly due to the shape of the ground. A planimetric shape that, like a circle, avoids urban directions and references. The central core makes even more evident the presence of a concentric pivot which acts as the heart of the house, where the parts of everyday life meet each others visually, from the fireplace to the bedroom.
Speaking with nature. Careless about the surrounding buildings. F**k the context.
To balance the strong volumetric horizontality, we worked with a homogeneous and essential materialization and architectural language, consisting of distinct constructive and architectural elements, but in proportion and relationship to each other. The facades in wooden panels and the repeated full-height openings, which accentuate the verticality, are contrasted by the continuous concrete beam of the roof which acts as a crown.
The volume is finally articulated and concluded with the development of an additional volume on the roof, a sort of stairway, which emphasizes the presence of the courtyard and hides the building’s technique, bringing a hint of craftsmanship towards the sky and the mountains. Basically, the tripartite structure of the facades, developed by means of the base, a central body and the crown, becomes the generator of a single body which pushes upwards in relation to the strong mountains of the Maggia Valley.
On a motorial level, the journey inside the house allows humans to relate continuously to other distant spaces, whether they are internal, external, natural or artificial. By transforming the mechanical movement of walking into a sensory walk that connects the artifice to the surrounding nature. This emerges in the passage between the entrance and the living area as in the relationship between the same and the patio, guaranteed by the loophole that connects the two places.
Ultimately, the proportions and rhythms experienced outside, in their relationships, lead to the perception of a small house. Despite the almost 4 meters high, without a human figure in relation, it is difficult to perceive any verticality since the work of contrast between the different material bands decreases their slenderness.
Externally on a chromatic and material level, we worked with the gray of the reinforced concrete of the crowning beam, which relates to the rocks of the valley, and for the central volume with simple brown-colored wooden panels, which also relate they with the landscape context that varies with the seasons.
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Il progetto ha previsto l’edificazione di una nuova abitazione unifamiliare sviluppata su un unico piano e caratterizzata dalla presenza di un piccolo patio interno a cielo aperto. La sua forma pentagonale è da ricondursi principalmente alla forma del terreno. Una forma planimetrica che, come un cerchio, evita direzioni e referenze urbane. Il nucleo centrale rende ancora più evidente la presenza di un perno concentrico il quale funge da cuore dell’abitazione, dove le parti di vita quotidiana si incontrano visivamente, dal fuoco del camino alla stanza da letto. Per equilibrare la forte orizzontalità volumetrica si è lavorato con una materializzazione ed un linguaggio architettonico omogeneo ed essenziale, costituito da elementi costruttivi e architettonici distinti, ma in proporzione e relazione tra loro. Alla facciata in pannelli lignei e le ripetute aperture a tutta altezza che accentuano la verticalità, viene contrapposta la trave continua del tetto in calcestruzzo faccia vista la quale funge da corona all’edificio. La volumetria viene infine articolata e conclusa con lo sviluppo di un volume aggiuntivo sul tetto, una sorta di gradonata, il quale enfatizza la presenza del patio nascondendo la tecnica dell’edificio. Portando verso il cielo e la natura montana l’artificio del costruito. In sostanza, la struttura tripartita delle facciate sviluppata mediante il basamento, un corpo centrale e il coronamento, diventa generatrice di un unico corpo solido il quale spingendosi verso l’alto si relaziona alle forti montagne della Valle Maggia. A livello motorio, il viaggio all’interno della casa permette all’uomo di relazionarsi in maniera continua con altri spazi distanti tra loro, siano essi interni, esterni, naturali o artificiali. Il movimento meccanico del camminare viene così trasformato in una passeggiata sensoriale che connette l’arteficio alla natura circostante. Questo si palesa nel passaggio tra l’entrata e la zona giorno così come nella relazione presente tra la stessa e il patio, garantito dalla feritoia che connette i due luoghi. In ultimo, le proporzioni e i ritmi vissuti all’esterno dell’abitazione, nei loro rapporti, portano alla percezione di una casa dalle dimensioni contenute. Nonostante i quasi 4 metri di altezza, senza una figura umana in relazione, risulta difficilmente percettibile una qualsivoglia verticalità giacché il lavoro di contrasto tra le diverse bande materiche ne diminuisce la sensazione. A livello cromatico e materico, si è lavorato esternamente con il grigio del cemento armato della trave a coronamento, gettata in una sola volta assieme alla soletta del tetto, la quale si relaziona con le rocce della valle. Il volume centrale, realizzato mediante semplici pannelli lignei di color bruno, si lega al contesto paesaggistico naturale del bosco che muta in base al cambiamento delle stagioni. “Sotto la montagna dura, la ragazza aveva dovuto crescere forte. Con il tempo si era capita sempre più. Era già una giovane donna. Elegante, bellissima.” @rossorota