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Elisa Valero

castle renovation . Locarno

Elisa Valero . castle renovation . Locarno afasia (1)

Elisa Valero

Selected competition entry. 3rd prize.
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La ricerca storica, lo studio e la visita alle aree di progetto hanno avvalorato l’idea che la proposta per la valorizzazione e il restauro del Castello di Locarno assume un duplice ruolo all’interno del più ampio contesto cittadino: da una parte il Castello Visconteo potrà ospitare il Museo Civico e Archeologico di Locarno, dall’altra potrà essere adeguatamente riconosciuto come monumento e museo di se stesso.
Grazie allo sviluppo urbanistico nel corso del novecento, il comparto castellano da struttura fortificata isolata ha assunto nel tempo una posizione strategica all’interno del tessuto urbano della città di Locarno e ne è ad oggi indissolubilmente legato.
Il Castello di Locarno, insieme agli altri spazi ed edifici (la Casorella e il Rivellino), diventa un tassello essenziale di quella spina dorsale di spazi pubblici che attraversa la nuova città di Locarno a partire da Piazza Grande fino alla Rotonda di Piazza Castello. I suoi spazi, oltre che essere testimonianza della storia di Locarno, fungono oggi da raccordo tra l’area della Rotonda e il nucleo più antico della città.
La proposta progettuale è stata elaborata secondo i tre ambiti urbanistico, architettonico e conservativo. In particolare il progetto delinea una strategia di intervento chiara e mirata, che assume come premessa l’esigenza, soprattutto per quanto riguarda il Castello, della conservazione pressoché inalterata della sua sostanza storica così come è giunta sino a noi.
“Collegare” è un progetto sensibile e radicale allo stesso tempo, concepito a partire dal rispetto per  i valori storici e monumentali del luogo e per dare risposta alle necessità funzionali di un museo contemporaneo, prestando particolare attenzione all’accessibilità e all’organizzazione dei percorsi all’interno del complesso del comparto castellano.
La soluzione architettonica, realizzata nella dimensione dell’aggiunta rispetto all’esistente, è mirata e circoscritta a due sole parti del complesso, utilizza come materiale protagonista il legno e tecniche costruttive che riducono al minimo l’impatto sull’esistente, e propone un intervento sostenibile e reversibile nel tempo.
Due nuovi  nuclei, che  rievocano e  reinterpretano l’immagine dei  due grandi  platani presenti nell’area di progetto, assolvono al compito di collegare le diverse parti del comparto castellano, organizzandone in maniera chiara i percorsi orizzontali e verticali e definendo il  nuovo  itinerario museale del visitatore.
CONCETTO URBANISTICO [Castello e Casorella]
Il comparto castellano, che riunisce il Castello, la Casorella e il Rivellino, funge da raccordo tra il nucleo storico di Locarno e lo spazio della Rotonda. Le sue aree esterne, che ospitano le antiche rovine del Castello, possono essere di fatto considerate come il termine della successione di spazi pubblici lungo l’asse pedonale che collega la Rotonda al lago attraverso Piazza Grande.
Il comparto castellano assume un ruolo fondamentale come luogo attraverso il quale le differenti quote della città, quella “alta” del nucleo antico di Locarno e quella “bassa” delle antiche rovine del Castello e del porto castellano, vengono riunite come una successione unica e continua di spazi per la città. Per questo la proposta per la valorizzazione e il restauro del Castello di Locarno non può prescindere da una visione generale dell’area di concorso, che sia inquadrata anche all’interno dei nuovi progetti e trasformazioni previste per le aree limitrofe della città.
Il concetto urbanistico propone di mantenere l’accesso principale al museo a nord dove oggi è attualmente ubicata la biglietteria, dove cioè gli spazi di Casorella e del Castello incontrano i flussi pedonali del centro storico di Locarno. Qui gli spazi della biglietteria si possono avvalere di un affaccio su uno spazio aperto protetto, una sorta di vestibolo di ingresso che funge da preziosa mediazione tra il tessuto cittadino e gli spazi aperti di Casorella o del museo più in generale.
Il concetto urbanistico proposto inoltre assume lo stesso perimetro ristretto fissato dal bando  di concorso come area minima visitabile a pagamento, integrando le altre aree nel sistema di spazi pubblici della città.
Rispetto all’area a nord, dove via B.Rusca converge con vicolo al Castello, viene proposta la rimozione della vecchia recinzione metallica, proponendone una nuova disegnata in sintonia con il resto degli interventi proposti nel Castello. Il sistema di protezione e chiusura viene spostato in continuità con il prospetto di Casorella, in modo tale da dividere l’area di ingresso, attrezzata con un nuovo sistema di arredo urbano, dalla parte di giardino espositivo, a pagamento, di Casorella.
Per gli spazi pubblici pedonali lungo via Franchino Rusca vengono recepiti ed integrati nel disegno degli spazi aperti, i risultati del recente Concorso per la sistemazione degli spazi pubblici tra la Rotonda ed il lago. La pavimentazione esistente in granito posata lungo gli spazi pedonali dove via F.Rusca incontra l’area del Castello, viene integrata nel percorso che li  collega  all’edificio  del Castello attraverso l’area archeologica.
Lo spazio pubblico extra-muros a sud ovest raccorda l’area esterna del Castello all’antico convento e alla Chiesa di San Francesco. Per ridisegnare il limite tra questa area verde e la strada carrabile viene proposta una barriera verde costituita da alberi di cipresso ravvicinati tra loro, che presentano una  duplice  finalità,  da  una  parte  contribuire  a  migliorare  il  comfort  acustico  riparando  dal  rumore e dalla visuale delle auto, dall’altra diventare nuovo  elemento di definizione del limite dei nuovi spazi pubblici pedonali.
Quale parte integrante del comparto castellano il Rivellino costituisce, anche solo attraverso la possibile trasformazione del suolo della sua copertura, una parte importante nella sequenza di spazi pubblici che ruotano attorno al Castello. In alcune documentazioni del quattrocento il “Rivellino”, struttura difensiva attribuita a Leonardo Da Vinci, era già individuato come la terza parte in cui era suddiviso il sistema fortificato del Castello, dopo la “Rocca” e il “Ricetto” (la parte del Castello inferiore caratterizzata dalla corte del Castello e dai suoi edifici).
La proposta urbanistica prende in considerazione la possibilità di integrare l’area esterna del Rivellino nel più ampio disegno degli spazi pubblici dell’area. L’uso di due differenti pavimentazioni (ciottoli e listoni di granito posati a secco ), alternate secondo il disegno dei camminamenti sotterranei, permette di caratterizzare l’area esterna del Rivellino, darne un’immediata lettura della sua struttura sotterranea al visitatore, e collegarla ai percorsi di via al Castello.