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Park Associati

PHARO . Milan

Park Associati

A harmonic progression of volumes gives life to a public square and a floodlit tower, defining a new city landmark.

Pharo, a new office building designed by Park Associati, was built on a lot that, given its crucial position along the city centre access roads and its proximity to the Citylife and Portello neighbourhoods, has great strategic potential for urban development. Thanks to these elements, this is a place of great interest for the evolution of Milan’s urban morphology.

This project of urban mending was developed around the key concept of permeability, which was the leitmotif behind the volumetric decomposition of the typical urban block, in particular of the continuity of the front in Via Gattamelata. On the corner with Via Teodorico, the building is recessed from the pavement’s profile, giving life to a completely open area accessible by the public, a new reception square generated by the building’s elegant planimetric play. Barycentric with respect to the building’s entire composition, the hall is a passageway leading to the square connecting both Piazzale Türr and Via Teodorico – an expression of the site’s high permeability.

The complex is a dynamic succession of volumes sharing a single organic language, characterised on the façade by the rhythmic sequence of the jutting elements and the different material qualities of the surfaces.

The highest volume is a 67-metre-high tower, while on the opposite side of the lot the lowest 8-metre-high structure is designed to be an auditorium. Both volumes are lit at night, the tower to resemble a lantern, a luminescent lighthouse that adds a new landmark to the cityscape.

The building is LEED Platinum certified, so it is extremely energy-efficient. Energy saving was also one of the main themes of the study of the façades’ design language, which alternates transparent glazed surfaces and solid surfaces in anodised aluminium sheet or perforated sheet. Within this complex of dynamic volumes, the façade sections covered in sheet metal serve the double purpose of limiting irradiation – an inevitable problem common to all-glass façades – and guaranteeing some privacy.

In line with sustainability-related issues, the use of materials on the façade was kept to a minimum. The depth of the jutting sheet metal shielding elements increases as they climb from the lower floors to the upper floors, where their function of sun shading is needed most. Such size variations contribute to define a fluid and dynamic perception of the entire building.
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Location
Via Gattamelata 30-34, Milan
Client
Kryalos SGR S.p.A in the name and on behalf of Fondo Pharo
Typology
Office Building
Competition: 2013, winner project
Projetc: 2014-2017
Onsite: 2018-2022
Area
22.100 mq
Professional Service Concept Architectural Project Artistic site supervision
Design team Founding Partners: Filippo Pagliani, Michele Rossi Project Director: Marco Siciliano
Landscape Director: Marianna Merisi
Senior Architect: Ciro Capasso Architects: Alexia Caccavella, Antonio Cinquegrana, Corrado Collura, Valerio Conti, Giancarlo Gastaldin, Lorenzo Merloni, Davide Pojaga,
Marco Vitalini. Visualizers: Mario Frusca, Stefano Venegoni Graphic designer: Marinella Ferrari
Energetic Certifications
LEED Platinum
Consultants
Site Supervision General Planning, Milan
Structures, Mechanical and Electrical Plants, Fire Prevention
General Planning, Milan
General Contractor Carron, San Zenone degli Ezzelini (TV)
Security Coordination REAAS, Milan
Façades
Gualini, Costa di Mezzate BG
Photo
Marco Cappelletti
Nicola

Pharo è un nuovo edificio per uffici progettato da Park Associati e realizzato su un lotto dal grande potenziale strategico per lo sviluppo urbano, grazie alla sua posizione cruciale lungo le vie d’accesso da e verso il centro città, e per la vicinanza ai quartieri Citylife e Portello. Questi elementi lo rendono un luogo di estremo interesse per l’evoluzione della morfologia urbana di Milano.
È un progetto di ricucitura urbana sviluppatosi intorno al concetto chiave della permeabilità, che ha visto la reinterpretazione volumetrica dell’intero isolato urbano, in particolare della continuità del fronte che si affaccia su via Gattamelata. Nell’angolo con Via Teodorico l’edificio, infatti, rientra rispetto al profilo del marciapiede dando vita a un’area completamente aperta e accessibile dal pubblico, una nuova piazza d’accoglienza generata dal raffinato gioco planimetrico dell’edificio. Attraverso una hall passante, baricentrica rispetto a tutta la composizione dell’edificio, la piazza funge da collegamento oltre che con Piazzale Türr anche con via Teodorico, a connotare il carattere di alta permeabilità del sito.
Il complesso è un susseguirsi dinamico di volumi dal linguaggio unitario e organico, caratterizzato in facciata dal ritmo degli elementi aggettanti e dalle superfici con differenti matericità.
Il volume più alto è un elemento a torre che raggiunge i 67 metri di altezza, quello più basso, sul lato opposto del lotto, è alto 8 metri ed è destinato ad auditorium. Entrambi i volumi hanno un’illuminazione notturna che li contraddistingue, in particolare la torre si presenta come una sorta di lanterna, un faro luminescente che definisce un nuovo landmark della città.
L’edificio è certificato LEED Platinum, sul fronte del consumo energetico è quindi estremamente efficiente. Il tema del risparmio energetico ha riguardato anche lo studio del linguaggio formale delle facciate, che vede l’alternanza di superfici trasparenti in vetro a superfici piene, in lamiera di alluminio anodizzato o lamiera forata. In un complesso di volumi dinamici, le parti di facciata rivestite in lamiera, oltre a limitare l’irraggiamento -problematica inevitabile nelle facciate completamente in vetro-, hanno il vantaggio di garantire la non introspezione.

In linea con le tematiche legate alla sostenibilità è stato anche preso in considerazione l’impiego minimo dei materiali in facciata. Gli elementi aggettanti e schermanti in lamiera aumentano infatti di spessore man mano che si va ai piani alti, dove è più necessaria la loro funzione di schermatura dal sole, mentre ai piani bassi sono meno profondi. Queste variazioni dimensionali concorrono nella definizione di una percezione fluida e dinamica dell’intero edificio.