josé maría sánchez garcía | architects
La nostra strategia per gli spazi della didattica ha origine dai percorsi pedonali quotidiani degli studenti. Il tragitto compiuto tutti i giorni dalla stazione ferroviaria all’accademia diventa il filo conduttore della nostra proposta.
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Come strategia urbana nei confronti della situazione frammentata del campus attuale, proponiamo un edificio che stabilisca una nuova relazione tra gli edifici preesistenti. Attraverso questi ‘fili invisibili’ si consolida il campus dell’Accademia come unità e si crea un nuovo nesso con la struttura urbana preesistente.
Il progetto si configura in risposta ad un confine della città; stabilisce un rapporto con il basamento della chiesa e del Teatro dell’architettura. In tal modo il progetto si converte in un nuovo basamento che cuce la città rispettando il valore culturale del palazzo Turconi. Non pretende di imporre una forma predeterminata né un volume autonomo, ma piuttosto di prendere la geometria propria del sito.
Strategia di insertimento
Il nuovo edificio approfitta del forte dislivello del sito e lo converte in una doppia circolazione perimetrale che sale ai fianchi del progetto e collega i diversi spazi circostanti.
In questo modo, gli spazi interstiziali risultanti diventano spazi spontanei di incontro e relazione, convertendosi in parte fondante della vita del campus.
La proposta riprende la geometria del sito configurandosi come un perimetro irregolare che accoglie al suo interno un unico grande spazio regolare: lo spazio dell’atelier.
Sopra al basamento, il piano orizzontale della copertura si erge al di sopra della quota massima del terreno e si pone su una serie di portici che generano una fascia perimetrale di luce che illumina lo spazio centrale omogeneamente.
Imparare per osmosi
Strategia tipologica. Biblioteca-salone
L’atelier si presenta come un grande spazio aperto di apprendimento che riprende la tipologia delle biblioteche-salone tipiche del Rinascimento. A partire dall’invenzione della stampa, nascono nuove necessità di immagazzinamento. La biblioteca si converte così in un unico grande spazio di conoscenza, nel quale i libri vengono organizzati lungo il muro perimetrale in grandi scaffalature. In questo modo si creano una prospettiva e una visibilità maggiori dell’intera collezione.
L’Accademia di Mendrisio, rinomata per l’attenzione al lavoro materico e al modellismo, trova negli spazi di atelier degli studenti del primo anno un luogo dove mostrare la sua identità e la sua storia. I modelli migliori realizzati negli anni passati sono esposti nel perimetro del mezzanino; mentre al piano inferiore gli studenti del primo anno espongono i propri. In questo modo gli studenti lavorano quotidianamente a stretto contatto con lavori che sono fonte di riferimento costante, si favorisce un “apprendimento per osmosi”.
Spazio unico
Questo tipo di apprendimento è la base concettuale della proposta di un unico grande spazio centrale suddiviso per i vari atelier. La convivenza favorisce un apprendimento per contatto, simbiosi e scambio reciproco tra tutti gli alunni del primo anno.
Spazio publico e collegamenti
Lo spazio esterno risolve i collegamenti e si converte in spazio di scambio ed estensione delle attività accademiche.
Il piano inferiore si delinea come una grande piazza che mette in relazione il foyer di accesso all’edificio, l’ingresso all’ospedale e il percorso verso il piano superiore.
Attraverso la scalinata principale l’edificio si collega con il Teatro dell’Architettura e si presenta come elemento di circolazione principale del campus. La connessione con il Palazzo Turconi, all’interno del nuovo edificio, ha luogo al livello -1.
Di conseguenza dagli spazi pubblici superiori si può percepire l’attività all’interno dell’atelier, mentre la vista sul contesto rimane libera.
Programma
Schema del programma
P0 (Piano terra). Il piano terra è diviso in due parti da un foyer che attraversa l’edificio. Sulla sua sinistra sono situate le aule con accesso diretto al foyer. Sulla destra è situato il programma secondario, depositi chiusi e installazioni.
P1 (Piano nobile). Al piano nobile è situato lo spazio vuoto del grande atelier. Su questo piano si svolge principalmente l’attività didattica, spazi di lavoro degli studenti e dei docenti insieme. Una leggera struttura perimetrale permette agli studenti di disporre i modelli (deposito aperto).
Mezzanino. Sul mezzanino sono ubicati uno spazio per la modellistica leggera e uno spazio perimetrale adibito all’esposizione dei modelli (deposito aperto). A questo livello è realizzata la connessione con il palazzo Turconi (piano -1).
Strategia docente. Mendrisio=Modello
L’accademia di Mendrisio è riconosciuta per l’attenzione che presta al lavoro materico e al modellismo. E’ quindi evidente l’importanza di conservare i modelli creati, spesso oggetti di grande valore artistico e architettonico, affinché siano strumento di arricchimento nella formazione degli studenti. Per questo motivo si propone un unico spazio di atelier cinto lungo il perimetro da un deposito aperto dove poter collocare i modelli.
In questo modo si incentiva l’apprendimento per contatto, per osmosi. Gli studenti possono osservare i lavori realizzati dai loro compagni, specialmente negli anni passati. L’atelier rappresenta l’Accademia di Mendrisio stessa, la sua essenza, la sua storia.
Funcionamento interno
L’atelier è un grande spazio flessibile che può essere suddiviso in molteplici modi, in base al numero e alla dimensione degli atelier. Lo spazio si configura facilmente adattandosi alle diverse necessità d’ utilizzo; permette inoltre lo svolgersi di attività su scala maggiore come critiche pubbliche, esposizioni di fine corso, ecc.
Il deposito aperto lungo il perimetro permette di organizzare i modelli degli studenti di ogni atelier in uno spazio comune, favorendo “l’ apprendimento per osmosi”.
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SPAZI PER LA DIDATTICA
USI ACCADEMIA DI ARCHITETTURA INTERNATIONAL COMPETITION – SPAZI PER LA DIDATTICA
IMPARARE PER OSMOSI
MENDRISIO, SWITZERLAND